martedì 23 aprile 2024

L'oscura arte di non capire un cazzo

 

"So di non sapere" avrebbe detto Socrate(S)

 

 

Posso con sicurezza dichiarare che non so un cazzo.

Non è più falsa modestia. Scrivo così poco perché ogni volta che comincio mi sembra di non avere niente da dire che non sia già stato detto da qualcuno, in modo migliore rispetto a come lo avrei detto io, molto tempo prima che io anche solo lo pensassi.

Quindi, ecco, lo ammetto, non so un cazzo.

E ci ho messo pure un sacco di tempo a capirla, questa cosa di essere un pirla. Quando avevo vent’anni ho creduto sul serio di essere un genio, uno che, porca troia, capiva le cose per davvero, una mente fine.

A vent’anni ero anche una delle persone più instabili che abbia mai conosciuto, c’è da dire, cosa che non aiutava. Effettivamente più sei infelice più hai bisogno di credere di avere in tasca qualche verità rivelata per andare avanti, altrimenti dovresti fermarti e ammettere che sei un povero stronzo, come tutti.
 

Che in fondo tiri a campare, come tutti. 


Che ti piacciono le stesse cose che piacciono agli altri. Magari rimaneggiate un po’ diversamente, ma “gli altri”  non sono poi così male.

A me ci sono voluti vent’anni, casini, più droghe di quante ammetterei mai, arresti, cambi di nazione e casa ogni sei mesi, disastri, e rischiare di morire più spesso di quanto uno dovrebbe, per capire la verità.

Verità che possiamo riassumere facilmente in una sola frase.

Puoi anche ascoltare gli 883.Si, è okay, non diventi stupido.

PURE LIGABUE.

Poi basta però che altrimenti ti devi sputare da solo in faccia, c’è un limite a tutto.

Non esiste nessuna lista di cose che un deve conoscere o fare per essere a posto, e cose che invece, se sei una persona intelligente, non devi fare né ascoltare, pena la morte. Una volta stavo ascoltando un musicista sulla spiaggia, suonava Jazz con il piano, suonava tutto quello che gli passava per la testa, sigle dei cartoni animati mescolate con laura pausini e con Miles Davis. Era eccezionale. Prendeva quello che gli serviviva dove lo trovava, ed era bravo.
 

 Se potessi dare un consiglio al me stesso del passato, sempre se quel me stesso avesse mai ascoltato il consiglio di un quarantenne,  sarebbe stato:

Leggiti Stephen King, se piace ad un sacco di gente non significa per forza che sia una merda e, in ogni caso, prima di decidere che è una merda, dovresti assaggiarla”.

E avrei scoperto con un decennio di anticipo uno dei miei scrittori preferiti.

Questa cosa del non sapere un cazzo l’ho dovuta capire spendendoci un sacco di tempo ed energie, che poi non significa che tutto quello che dico sono minchiate, non credo di essere stupido, semplicemente, non così speciale.
E anche quando ci azzecco con una previsione o un ragionamento che finisce per rivelarsi giusto, mi viene da pensare:

da qualche parte ho avuto culo”.

Tra parentesi questa cosa che la maggior parte di noi gira per il mondo convinta di avere capito tutto produce anche disastri terrificanti, in particolare tra persone intelligenti che, per qualche tempo, riescono ad aver ragione, rinforzando l’idea di aver capito tutto.

Porto ad esempio numero (1) Elon Musk.

Voi sarete d’accordo con me nel ritenerlo un pallone gonfiato borioso e stronzo. Ma non è sempre stato così, all’inizio quando voleva solo fare macchine elettriche e magari spedire razzi su marte, poteva anche stare simpatico.

Poi ha fatto caterve oscene di soldi, si è circondato di gente che:

“Si hai ragione capo, come sei intelligente, per favore lasciami pulire le tue scarpe con la mia lingua” E adesso ha una comfort zone fatta da nazisti e Ketamina.

Che andiamo, se devi prendere abitualmente Ketamina per stare meglio, probabilmente stai sbagliando qualcosa nella vita, ve lo posso assicurare.

Per concludere, manco questa cosa del non capire un cazzo è molto originale, è stata detta molto prima di me, da gente molto migliore di me, alcuni ci hanno pure creato una religione. E no, non è quella del tizio che credeva di essere figlio di Dio, se per caso aveste qualche dubbio.

domenica 19 marzo 2023

LibertéEgalitéBombacarté

 


Evviva i francesi. Non mi sentirete spesso parlare bene dei cugini mangiarane*, questo è uno di quei momenti. Perché i francesi sono come er cavaliere nero della favola.  

 Nun je devi rompè er cazzo. 

Per quelli che non s’interessassero di politica, riassumo così la situazione, Macron sbava dietro una riforma delle pensioni da anni, ha cercato di farla passare in più occasioni, beccando ogni volta clamorose porte in faccia da tutti, consapevoli che i voti non sarebbero mai bastati in parlamento. 

E cosa si fa quando non si hanno i voti per fare qualcosa, in una democrazia? Ovviamente si lascia perd...

Si utilizza un articolo della costituzione francese, il 49, engagement de responsabilité, alla sottoparte 3,   che permette di  passare una legge senza il parlamento. Una di quelle cose da democrazia matura, quasi marcia. Sul serio, esiste davvero, e l’unica cosa che può fare l’opposizione è presentare un vote de censure,  praticamente il nostro “voto di fiducia” che ha poche speranze di passare, visto che fa sciogliere le camere, crollare il governo e indire nuove elezioni. E come da noi, anche i parlamentari francesi ci tengono, alla poltrona. 

Questa non è stata la prima scelta dell’esecutivo, sono anni che si parla di questa riforma e l’ultima spinta per farla passare ha provocato un’immediata alzata di scudi da parte di tutti i sindacati che hanno dichiarato uno sciopero ad oltranza, riempendo Parigi di immondizia, tra le altre amenità. Perché se scioperano i banchieri in Irlanda, sticazzi, ma se scioperano quelli che raccolgono la spazzatura, preoccupatevi. A New York lo sanno perfettamente. 

Capendo che, anche questa volta l'avrebbero presa in saccoccia non sarebbero riusciti a fare passare la riforma, hanno deciso di giocare la mano più sporca possibile.  Elisabeth Bourne, il primo ministro,


Ha una faccia che a malapena contiene la malvagità che le zampetta sotto. Un incrocio tra una ranoplà e Satana.

 Non a caso un ingegnere con Master in business administration, ha deciso di fottersene della “democrazia” e visto che loro sanno senza dubbio cosa sia meglio per la popolazione, l’Europa, IL MONDO! Possono fottersene della democrazia e far passare qualsiasi legge gli pare in base all’uzzo del momento.  Ed è veramente così? Voglio dire è veramente necessario alzare l’età pensionabile perché altrimenti... 

“Non ci saranno più soldi per le pensioni e fallirà tutto il sistema! I francesi invecchiano troppo e non  muoiono mai in tempo!”  

Oppure è una grandissima stronzata fatta per buttarla nel lo sgnaus alla popolazione, come al solito, ma trovando la scusa tecnocratica? Sarete sicuramente sorpresi dalla mia risposta. 

Quando si parla del problema delle pensioni, si dice spesso che se non facessimo così non potremmo pagare le pensioni a quelli che verranno dopo, cosa che è vera, se non si considera l’impressionante aumento di produttività di tutte le economie avanzate negli ultimi cinquant’anni. Si, anche quella italiana.  Perché se guardate la produttività nel 1970 e la comparate ad oggi, è evidente che siamo molto più produttivi di allora, sicuramente la qualità della vita dei lavoratori sarà migliorata nello stesso modo. 

Sir Mainard Keynes in un articolo scritto nel 1930 intitolato “economic possibilities for our grandchildren” (possibilità economiche per i nostri nipoti) diceva: 

“...Three-hour shifts or a fifteen-hour week may put off the problem for a great while. For three hours a day is quite enough to satisfy the old Adam in most of us!...”

Turni di tre ore o una settimana lavorativa di quindici elimineranno il problema per la gran parte. Tre ore al giorno sono sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo in ognuno di noi!” 

Il problema di cui Keynes stava parlando? Il fatto che avremmo voluto comunque fare qualcosa, con tutta quella produttività in più, altrimenti ci saremmo annoiati! E la nostra natura di esseri umani (Adamo) richiedeva di essere soddisfatta in qualche modo.

Sarebbe rimasto sorpreso nel vedere che le condizioni dei lavoratori nel 2023 sono per molti versi, identiche a quelle del 1930. Questa è evidentemente un esagerazione, ma, nel 1930 un lavoratore Inglese lavorava 45 ore alla settimana, le quaranta ore, non sembrano questo grande miglioramento, no? 

Quelle risorse si sono accumulate da qualche parte, lontano dai lavoratori. Che hanno semplicemente continuato a lavorare come prima. 

“Ma se non aumentiamo l’età pensionabile i giovani di oggi non avranno mai una pensione!”  Come se la risposta al problema “dove prendiamo le risorse per premiare quelli che mandano attivamente avanti la società” potesse solo essere “facendoli lavorare ancora di più” e non, come sarebbe logico, riducendo la quantità di risorse che arriva alla parte meno produttiva, in cima alla piramide

L’assurdità della posizione di Macron&Co diventa evidente quando si pensa che, nel futuro, la quantità di lavoro svolta grazie a intelligenze artificiali di vario tipo e robots, potrà solamente aumentare, togliendo lavoro ad un sacco di gente.  Per la maggior parte, i problemi comuni verranno risolti da un AI addestrata a fare le cose più banali. Questo varrà per tutti gli ambiti, anche per quelli medici e legali. Ci saranno ancora lavori per gente senza competenze specializzate in settori di nicchia? Certo,  ma non contate su quelli, per la vostra pensione. Anche le persone che attualmente si vedono baciate dalla dea Stem, perché fanno un lavoro ben pagato da, diciamo, programmatori in Python, verranno per la gran parte sostituiti.  

Se credete che questo sia impossibile, vi racconto una storia. Siamo nel 2002, a Spoleto, stavo per diplomarmi e ai primi di Giugno passavo un pomeriggio a discutere con un amico del futuro: 

Calogero: “Tu credi davvero che prima o poi ci siano dei computer che capiscono quello che dici? Che possono risponderti?” 

Kurdt: “Si, sono convinto che entro i prossimi vent’anni avremo un computer che capirà quello che dici e ti risponderà, probabilmente collegato ad internet. E farai molta fatica a distinguerlo da una risposta umana” 

Calogero: “Impossibile, ci posso scommettere la mia futura casa” 

Kurdt: “Ok, ci vediamo tra vent’anni” 

E così, viste come stanno andando le cose adesso dovrei essere proprietario di una casa a Campobello di Licata, anche se non ci conto tantissimo. Le prospettive per il futuro sono incredibilmente grame. Perché la maggior parte delle cose che fanno gli esseri umani, anche in mestieri molto specializzati, come quello giuridico, o medico, sono ripetitive. 

Io faccio l’insegnante, per il settanta percento del tempo potrei essere sostituito da una macchina che ripete “siediti”. Sul serio, non succederà domani, ma succederà. Quei lavori non torneranno. E a quel punto, cosa risponderemo alla domanda: 

“Chi pagherà le pensioni!!??” 

Le pensioni, cari miei, non sono solo una cassa dove uno mette i soldi e se li ritrova quando è vecchio. Le pensioni sono il modo che la società in cui si vive ti dimostra che non sei inutile, che la tua vita ha significato anche da vecchio, che con il tuo lavoro e impegno hai aiutato ad arrivare fino a dove si è arrivati.  Le pensioni sono una dimostrazione pratica di solidarietà. Ed è per questo che ridurre tutta la faccenda a : “Nessuno pensa ai bambini!!? Non avranno mai la pensione!!” è ingenuo e stupido. 

Se le leve del potere vengono lasciate a ricchi e potenti, una società diventa velocemente un merdaio simile agli Stati tipo il North Carolina, dove puoi essere licenziato senza motivo, non hai nessuna tutela sindacale, se perdi il lavoro e ti ammali sei fottuto. Questo è il sogno bagnato di chi le risorse le possiede. 

E se siete per l’aumento dell’età pensionabile in Francia, o in Italia, chiedo, siete sicuri di stare facendo i vostri, di interessi? Perché non sono stati certo i miliardari a vincere i diritti di cui in questo momento, godete.  E se avete paura che finiscano i soldi per le pensioni, cominciate a pensare in maniera diversa. Quei soldi vanno trovati, non continuando a frugare nelle tasche di lavoratori che DA QUARANT’ANNI MANDANO AVANTI LA BARACCA. 

Magari è ora di chiedere qualcosa indietro a quelli che più hanno guadagnato dalla faccenda. 

Ecco perché quando vedo le immagini delle rivolte in Francia, l’unica cosa che penso è: 

Dovremmo farlo pure noi. 


*Che poi le rane sono pure buone.

martedì 7 marzo 2023

Renzi's Schlein


Elly Schlein ha vinto le primarie del partito democratico, non essendo io uno che di solito vota PD, ho pensato: 

Machitesincula ElliSchlein 

Poi  mi sono capitate sotto gli occhi un paio di interviste dove Renzi le dava addosso. Ahhh, allora è diverso.  Nell’arco costituzionale italiano vale solo una regola, se Renzi ti insulta,  hai fatto qualcosa di buono. È come se Fassino ti chiedesse di candidarti, diciamo. 

Quindi sono andato a leggermi la pagina dell’enciclopedia galattica dedicata a le, scoprendo che è nata in una famiglia di gente colta e, generalmente, intelligente. 

Okay, benissimo.  

Delle sue preferenze in camera da letto ci frega niente. 

Che oh, Renzi è una condanna. Dichiarava, poco prima delle primarie: 

Bonaccini stravincerà, non ho dubbi. Stefano è uno capace di tenere insieme le persone” Che nel linguaggio di Renzi significa solo che è un maneggione a cui non dovresti prestare nemmeno una bottiglietta d’acqua. E mi scuso con Bonaccini, sicuramente è una brava persona, ma se piaci a Renzi, devi preoccuparti. 

A Renzi piace il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Bin Salman, uno che molto probabilmente ha ordinato l’uccisione e lo smembramento di un giornalista dentro un ambasciata. Ad un mostro simile ha detto che l’Arabia Saudita stava vivendo un nuovo rinascimento. Ma se hai amici simili, me lo faccio tatuare in fronte di trovarti insopportabile.

E allora se Renzi dice che la Schlein condurrà il PD nel baratro, perderà tutti gli elettori e rimarrà da sola nella sede del partito a rigirarsi i pollici, sola e schifata da tutti, allora sono sicuro che il PD guadagnerà almeno il cinque percento. Ci posso scommettere soldi, sull’unghia.

Quello che un Renzi non capisce è che gli elettori che lo potevano seguire lo hanno già seguito. Quella parte di elettori PD che nella situazione economica attuale, in fondo, stava anche comoda, ma aperta sui diritti civili, quello è l’8% che lo ha votato alle politiche. 

 Come dicevo, io della Schlein non so niente, indovinate un po’? Non ha nessuna importanza. Perché non sono i leader a fare la storia, ma la storia a plasmare i leader di cui ha bisogno per continuare il proprio corso. Se non fosse stato Hitler il dittatore nazista della Germania, ci sarebbe stato un altro con idee simili, magari al posto della svastica avrebbe utilizzato il simbolo di un cane ringhiante, ma le idee politiche erano le stesse, espressione della situazione storica. 

Ho letto da poco un libro di Montanelli sul fascismo. Racconta con dovizia di particolari l’evoluzione del fascismo da movimento composto da quattro gatti rabbiosi, fino ad arrivare all’aventino, l’omicidio Matteotti e la definitiva presa del potere e l’esordio della dittatura. 

Montanelli racconta bene e l’idea che mi sono fatto io è che Mussolini non sia mai potuto uscire dal tritacarne in cui s’era ficcato. Con questo non voglio dire che non fosse responsabile, ma che non è stato certo un singolo a plasmare la storia d’Italia, ha dato un contributo importante, ma non fosse stato il mascellone, non temete che sarebbe apparso qualcun altro a fare le sue veci. 

Nello stesso modo la Schlein non è quella che modificherà l’assetto del PD, ma può aiutare a cambiare la direzione della barca. L’assetto del PD è stato modificato dal cambiare della demografia. Pensateci, il PD proviene dai DS di Prodi, che erano un addomesticamento del PCI, sparito dopo lo sfaldamento dell’unione Sovietica (ma in realtà, finito con la morte di Enrico Berlinguer). 

Figlio di partiti che passo dopo passo si sfaldavano e perdevano completamente l’identità, fino all’apoteosi dell’elezione di un Segretario, Renzi, che a malapena poteva essere descritto come  di sinistra, qualsiasi sia la vostra interpretazione del termine. E chi votava un partito così? Persone anziane, che non seguivano la politica, ma guardavano solo la bandiera, e anche quella manco tanto bene.  Ricordo bene un vecchio sindacalista che, all’elezione di Renzi mi guardò e disse: 

“Hai visto? Finalmente sangue giovane nel PD! Questo può davvero farlo vincere le elezioni” 

Renzi già lo odiavo ed era appena il 2012. Il Pd lo votava gente così, che aveva perso l’interesse per la politica delle idee e aveva deciso di tifare per la propria squadra, sperando vincesse il campionato.  

Ad alcuni bastava che la loro squadra alzasse la coppa, io voglio che la mia squadra condivida i guadagni con i tifosi. Con tutti, i tifosi. 

Perché le elezioni Renzi le ha vinte, ma che ha fatto con quella vittoria? Il Jobs Act è qualcosa che dovremmo ricordarci? Una volta Ceccherini, il comico, raccontava di come lui e Renzi si conoscessero sin da bambini e che insieme a Pieraccioni lo inseguissero per frustarlo con delle piante di ortica. Praticamente una punizione ad anteriori perfettamente motivabile. 

Sono contro il bullismo proprio per questa ragione. Bullizzi uno da bambino e quello invece che venirti su qualcosa di normale, che so, un terrorista, toh, ti viene fuori un Renzi. 

Ma dicevamo, il PD. Il Pd è obbligato a cambiare perché quello che era diventato il suo elettorato, la classe media quieta che guadagna abbastanza per mandare i figli all’università e ha una casa di proprietà, sta venendo sostituita dai figli. Che dopo aver provato con stage, concorsi, corsi e ricorsi, scoprono che quello che gli era stato raccontato sull’educazione, sulla meritocrazia,  in fondo, era una cazzata. 

“Studia! Che altrimenti diventi come Giggino, che dovrà fare il meccanico, da grande!” 

Dicevano genitori classisti e poco saggi.  Giggino oggi ha un’officina meccanica e guadagna in un giorno quello che l’esperto di glottologia latina fa in un mese di supplenze. 

Questo non è assolutamente un giudizio sulle mamme classiste, ma solo una presa di coscienza. Succederà la stessa cosa quando l’ondata di programmatori che sta venendo svezzata in questo momento perderà potere contrattuale, visto che tutti quanti sono stati invitati a: “LEARN TO CODEEEE!!”.

Quindi quello che succede nel PD lo vedo più come uno scannarsi tra generazioni diverse, quella dei Boomer che era anche quella ad aver scelto Renzi, raccontandoci di averlo fatto per svecchiare la politica, quando chiunque con due neuroni sa che era stato fatto mettere una faccia nuova a politiche democristiane vecchie come il cucco. 

Alle ultime elezioni regionali ha votato meno di un elettore su due, ha vinto Fontana alla grandissima, cosa inspiegabile se ci si ricorda di come è stato gestita l’emergenza Covid in Lombardia. Eppure ha vinto. Ha vinto perché i suoi elettori se ne fottono di quello che fa, fino a quando ha l’etichetta di “destra” lo voterebbero anche se gli picchiasse la mamma con un bastone. 

Ma i possibili elettori del Pd, quelli non ti votano se pensano che li stai prendendo per il culo, magari votano “unione popolare” oppure non votano per niente. 

Ma voterebbero, se gli si desse qualcosa per cui votare. E se il PD, porca troia, facesse qualcosa di sinistra, magari qualche voto in più lo prenderebbe. Non dico tanto eh, ma semplicemente smetterla di fare grandi gesti concentrandosi solo sui diritti civili, dove comunque non si è ottenuto negli ultimi vent’anni un bel cazzo di niente, e spingere per qualcosa che mette d’accordo tutti, a sinistra. E pure a destra. 

I soldi in saccoccia alla gente che lavora. 

E vedrai che quando li hai aiutati a non morire di fame, i tuoi elettori saranno più contenti anche delle tue battaglie per i diritti civili, che sono sacrosanti e vanno sostenuti sempre e comunque, contemporaneamente. 

O, come diceva Pertini: 

Per me libertà e giustizia sociale, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ecco, se a me offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare. […] Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è la libertà che intendo io.

 E io con Pertini tendo ad essere d’accordo. 


Kurdt. 

domenica 26 febbraio 2023

Intelligenza?


Giusto ieri mentre navigavo su Reddit per leggere le ultime notizie ho trovato una notizia interessante. 

“Orde di libri auto prodotti invadono amazon” 

Al che ho pensato che magari la Zgeneration aveva deciso di cominciare a scrivere. Si era rotta i coglioni di TikTOk e aveva cominciato, in massa, a scrivere. Certo, sicuro.

Con questo ovviamente non voglio insultare una generazione che ha l’ingrato compito di salvare il culo a tutti gli altri. Nei boomer dovremmo aver perso le speranze molto tempo fa, noi millenials non siamo riusciti a salvare nessuno, l’unica è mettere le chiavi del pianeta in mano alla prossima generazione e lasciare il passo. 

Ma no, non hanno deciso di mettersi a scrivere tutti assieme, stanno solo usando ChatGpt per scrivere racconti e romanzi

Se c’è qualcosa che grida “siamo proprio un branco di coglioni” è proprio cercare di vendere immondizia prodotta utilizzando un’AI.  La avete letta la roba che viene fuori quando chiedi ad un AI di raccontare una storia? È qualcosa che potrebbe tirar fuori uno studente delle superiori poco ispirato e con un ottimo correttore grammaticale. 

Ma da qui a pensare di comprare quella roba, ce ne passa. 

Un AI non capisce una fava di quello che sta scrivendo, quindi se nel racconto trovate scritto: 

“Mi lanciai nel fuoco per salvarla, era l’unica donna che avessi mai amato in vita mia” 

Ecco, se leggete una cosa così scritta da un umano dovete immediatamente dargli uno schiaffo in faccia perché è roba noiosa e banale, e al massimo morirà bruciato pure lui.  Ma se la scrive un AI?  Un AI non ha la minima idea di cosa significhi “gettarsi” o “donna” o, peggio ancora, “amare”. Con l’ultima abbiamo problemi pure noi. 

ChatGpt mette solo insieme parole che si aspetta di trovare accoppiate in un ordine che segue uno dei megapattern che ha trovato dopo aver esplorato  migliaia di Petabyte di dati. 

Ma non sa niente. Questo non significa che da uno di questi tentativi di creare uno strumento per noi, non possa emergere qualcosa di realmente intelligente. Da qualche parte ho letto una ricerca su come questi software potrebbero star cominciando ad evolvere una sorta di TOM (theory of mind). 

Piccolo spiegone: 

Cosa si intende con T.o.m? Potrebbe essere un nome tipico di un villico dell’Arkansas o dell Oklaoma. 

Oppure potrebbe essere un acronimo per una batteria di missili della Lookeed Martin. Qualcosa tipo Terribile Oggetto Mortale.   È la descrizione che fa la vostra mente di altre menti. O meglio, la consapevolezza che non siete gli unici stronzi con una mente che pascolano per questo pianeta

E noi esseri umani non siamo certo gli unici esseri viventi ad esserne dotati, basti pensare al vostro gatto, se avete un gatto. Se non lo avete, dovreste, sono animali meravigliosi. 

Il gatto ha modellato voi, il vostro comportamento, pensando che se lui fa così allora probabilmente voi farete cosà, perché dentro la vostra testa c’è  un’entità che conduce il vostro comportamento, anche se lui non la vede immediatamente. Ora tra i ricercatori ce ne sono molti che considerano i gatti (o persino gli Scimpanzé) creature senza una vera TOM, ma solo capaci di rispondere agli stimoli, diciamo. Secondo me si sbagliano.

Il mio gatto è più intelligente di buona parte delle persone che conosco e riesce a capirle molto meglio di come loro capiscano lui. 

Uno a zero per il felide e palla al centro. 

Continuando il discorso sulla TOM, dovremmo temere profondamente un AI capace di comprendere i nostri stati mentali e ancora di più dovremmo essere dubbiosi su quello che ci aspetta nelle nostre future interazioni con un AI con questa capacità.  Noi umani abbiamo la tendenza a considerare questi assistenti vocali, queste macchine, come se fossero diretti dai nostri stessi impulsi. Ecco perché quando Alexa sbaglia a capire, cosa che succede spesso, la riempiamo di insulti. 

Sappiamo bene che Alexa per sua stessa natura, non capisce un cazzo, eppure non riusciamo a trattenerci e la mandiamo affanculo.  Proiettiamo in lei i nostri stati mentali, come se fossimo, in qualche modo, simili. Non aiuta il fatto che questi motori linguistici utilizzino la lingua e siano stati addestrati per fornire risposte in modo da sembrare umani. Ma per loro la vostra vita non ha alcun significato, se domattina v’investono, non gliene può fregare di meno. Questo vale, effettivamente anche per il vostro vicino di casa.

Facciamo un piccolo esperimento mentale. Immaginate una delle cose che provoca più disgusto e orrore ad un essere umano, un grosso ragno peloso. Ecco. Ora immaginate che questo ragno contenga dentro di se un’intelligenza amorevole e grandiosa, diciamo che dentro quel ragno ci siano, fusi assieme, Einstein, Buddha e Bertrand Russel. Voi sapete che sono li dentro, ma il ragno peloso può comunicare con voi solo battendovi sul palmo della mano con le zampette in codice Morse. 

 Voi sapete chi c’è dentro, e dopo aver interpretato i messaggi che vi tippetta sulla mano, capite immediatamente che è vero, quell’essere ha bontà e intelligenza, come minimo è il ragno più intelligente della storia dell’universo, sa risolvere le equazioni di campo di Einstein, le ha inventate lui. 

Eppure pensare ad un ragno peloso che vi batte sulla mano vi fa comunque ribrezzo e probabilmente preferireste tenerlo il più lontano possibile. Anche se sapete che dentro c’è il meglio dell’umanità. 

Tanto è forte il nostro legame con le apparenze. 

Sono state fatte ricerche a riguardo, per esempio siamo più propensi a considerare una persona di bell’aspetto come “buona” e una brutta come “cattiva” anche senza avere nessuna ragione pratica. Tutti i cattivi dei film con maschere orribili, cicatrici che tagliano in due la faccia, sarebbero d’accordo. Un ragno è più brutto di un cattivo da film. Piccolo addendum: 

Sapevate che il cattivo di solito è triangolare? No perché è così. Di solito i cattivi vengono disegnati più spigolosi, i buoni invece hanno linee morbide. Il polipo grasso della sirenetta immagino faccia eccezione. 


Ma dovremmo fare uno sforzo per immaginarci, sotto il cofano di questi assistenti vocale, una mente come quella di un ragno.

I ragni ragionano in modo completamente diverso da me e da voi, e proprio per questo ci fanno paura. Hanno un casino di occhi, porca troia, certo che madre natura s’è impegnata a fondo per renderli brutti. 

Ma so bene, conoscendo i miei polli, che la gente continuerà ad utilizzare ChatGpt per ottenerne un vantaggio. La settimana scorsa un’università americana ha spedito una lettera ai suoi studenti dove diceva di essere profondamente dispiaciuta e di comprendere il loro dolore (c’era stata una sparatoria in un università) . Tutto normale, in fondo, gli americani si sparano addosso da sempre, le università mandano lettere agli studenti. Salvo che questa era scritta con l’AI e l’idiota naturale che l’aveva spedita era stato così scemo da dimenticarsi di togliere la scritta che ChatGpt aggiunge al testo che genera. 

Oramai dopo una ricerca su Google trovo che la maggior parte dei risultati che trovo siano stati prodotti con l’ausilio, come minimo, di un AI. E con l’obiettivo evidente di vendermi qualcosa. 

Che poi a dirla tutta, anche questo articolo è stato scritto usando un AI. 

Scherzo ovviamente, ve ne sareste accorti, voi. 

O no? 

Kurdt.

domenica 19 febbraio 2023

Manco Steve Jobs

 



Il sesso, amico mio, è sopravvalutato” Ho detto al maledetto corvo arrampicato sulla mia spalla.


“Dici così solo perché sei scarso” ha risposto lui. Maledetta bestiaccia.


“No, voglio dire solo che ci facciamo troppa attenzione, una scopata è facile, quasi tutte le persone che conosco sono capaci di farlo. Ma una bella storia? Quante persone conosci capaci di raccontarla?”
E con questo contavo di aver vinto la conversazione.


Tu sicuramente non sei tra questi, oltretutto non scrivi niente di decente da mesi, forse anni”


Ha ragione, come sempre. Ma non è per niente gentile.


E Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di gentilezza, soprattutto di questi tempi. Io personalmente ci provo, ad essere gentile, molti di quelli che mi hanno conosciuto, avrebbero da ridire.


Ho un’alunna che mi è molto affezionata, una collega scherzando ha detto:
Ma cosa gli fai tu alle donne?!”


“Le deludo” è stata la mia risposta.
Ed è così. Le donne vedono in me qualcosa che, ad un ispezione più approfondita, non esiste.

Ma torniamo all’argomento principale, la gentilezza. Essere gentili è difficile, una delle cose più difficili del mondo. Perché essere gentile non aumenta la probabilità che tu

Avete mai visto un miliardario gentile, per dire?

“ “Certo che no, li chiamano squali per una ragione, idiota” Gracchia Poe, appollaiato sulla mia spalla sinistra.

“Lo so benissimo, uccellaccio del malaugurio, ma sto cercando di spiegare un concetto, sai, non ho bisogno che tu intervenga. E poi, lascia che te lo chieda, sei ingrassato? No perché mi fa male la spalla, devi proprio essere ingrassato negli ultimi anni, altrimenti non me lo spiego”.


E prima che qualcuno di voi me lo faccia notare, si, non sono gentile con il mio corvo da compagnia, ma del resto è una rappresentazione astratta di me stesso, in pratica mi insulto da solo. Questo è concesso dalle grandi leggi della:

“GENTILEZZA” TM

Che ho appena deciso e verranno applicate in tutto il mondo a partire da domani mattina alle 7:59 AM ora di Greenwich. Greenwich perché è l’unico meridiano che conosco. O parallelo, boh.

Dicevamo la gentilezza.

Difficile essere gentili, gli altri umani hanno la tendenza, diciamocelo, a rompere i coglioni. C’è un motivo per cui le persone che vivono in grandi città sono meno gentili di quelle che vivono in un paesello, vedono un fottio di persone. Ogni giorno, ad ogni ora. Non hanno più voglia di vedere nessuno, come una cassiera del supermercato alla fine delle otto ore del suo turno non ha più voglia di salutare nessuno, per dire.

Le cassiere del supermercato. Ecco, una delle categorie che più hanno bisogno di gentilezza sulla faccia della terra. Fanno un lavoro di merda, sottopagato e, come dovremmo aver capito durante i primi sei mesi di pandemia, fondamentale. Se non ci fossero state loro a lavorare mentre noi ci nascondevamo sotto la gonna della mamma, saremmo morti tutti di fame.

Per qualche tempo ho visto gente più sorridente ai supermercati, non è durato molto, perché come specie facciamo schifo e dimentichiamo immediatamente le lezioni appena imparate.

È durato poco, troppo poco, in un paio di mesi alle cassiere si è di nuovo concesso solamente uno sguardo, quando si passava, un buongiorno e grazie, se andava bene, un’occhiataccia quando andava male.

Ma quella cassiera vi ha tenuto per le palle per mesi e non ha mai stretto la tagliola, non si è data malata, magari è pure morta. E per cosa? Per fare in modo che voi riusciste a collezionare il settimo pacco famiglia di carta igenica?

Un sorriso a questa gente, glielo dovete.

E no, non solo per gentilezza. State solo restituendo un favore.

Perché prima o poi, come loro, morirete pure voi, siate gentili per Dio.

E potete anche correre e mettere da parte tutti i soldi del mondo, comprare quella seconda casa al mare, avere il posto fisso al ristorante dove eh, vi conoscono tutti, potete anche essere veramente ricchi e fare come Steve Jobs che gli ultimi tempi della sua malattia si scriveva le mail da solo perché non sapeva a chi parlare.

Stava morendo e, dopo una vita passata a raggiungere cose esterne, si rendeva conto di essere solo parte di una colossale massa chiamata umanità.

Faceva i conti con la morte, a cui non importava nulla di Steve Jobs. Era solo un altro tizio con il cancro al pancreas.

“I love and admire my species, living and dead, and am totally dependent on them for my life and well being.”

“Amo e ammiro la mia specie, i vivi e i morti, e sono totalmente dipendente da loro per la mia vita e il mio benessere”.

Morirete anche voi.
E manco siete Steve Jobs. Quindi datevi una regolata. Kurdt